Il Libro della Medicina Orientale: Guida completa all'Autoguarigione (Italian Edition) by Clive Witham

Il Libro della Medicina Orientale: Guida completa all'Autoguarigione (Italian Edition) by Clive Witham

autore:Clive Witham [Witham, Clive]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B079T3ZRD6
editore: Bis Edizioni
pubblicato: 2018-02-14T00:00:00+00:00


“Sono i tuoi sogni a farti soffrire,” spiegò la voce, “perciò devi dimenti-carli. Hai capito? Dimenticati i sogni e il dolore andrà via.”

Aveva capito le istruzioni, ma non sapeva come metterle in pratica. Non poteva stabilire a priori che cosa concedersi di sognare mentre dormiva.

Era lui succube di quei bisbigli, non viceversa. Eppure la voce insisteva:

“Sono sogni ostili, Ballard, devi cancellarli dalla tua mente, devi seppellirli dentro di te.”

“Seppellirli?”

“Cerca di immaginarlo, Ballard. Immaginati la scena in tutti i particolari.”

Obbedì. Immaginò un funerale e un feretro e dentro il feretro, il suo sogno. Ordinò ai necrofori di scavare in profondità, come gli aveva consigliato la voce, perché nessuno potesse mai più dissotterrare il suo nemico.

Ma mentre immaginava la cassa che veniva calata nella fossa, udì scricchiolare il legno. Il suo sogno non avrebbe riposato in pace. Sotto i colpi menati dall’interno, apparvero nel coperchio le prime crepe.

“Presto!” esclamò la voce. Il frastuono dei rotori era diventato terrificante. Cominciò a colargli sangue dalle narici; sentì sapore salato in fondo alla gola.

“Finiscilo!” gridò la voce in quel tumulto. “Coprilo!”

Ballard s’affacciò nella fossa. Sul fondo la cassa sussultava e traballava.

“Coprilo, dannazione!”

Tentò di farsi obbedire dai suoi uomini, cercò di indurii a impugnare le pale e seppellire vivo quel mostro, ma non lo ascoltarono, fermi anche loro in fondo alla fossa a guardare la cassa sobbalzare sotto i colpi di un misterioso contenuto che lottava per rivedere la luce.

“No!” tuonò la voce, vibrante di furore. “Non devi guardare!”

La cassa ballava sul fondo della fossa. Il coperchio si spaccò. Per un attimo Ballard scorse qualcosa che scintillava attraverso la crepa.

“Ti ucciderà!” disse la voce e come per dargli ragione, il frastuono superò in quell’attimo la soglia della sopportazione, spazzando via necrofori e cassa e tutto il resto nell’improvvisa esplosione di una folgore. In quell’istante fu certo che la voce avesse detto il vero, credette di essere vicino alla morte; ma non era il sogno a cospirare contro di lui: il suo vero nemico era quella lancinante cacofonia che si ergeva come un bastione fra lui e il sogno.

Si rese conto di essere cascato per terra, prostrato da quell’aggressione.

A tentoni trovò la parete per servirsene da sostegno mentre i rotori gli continuavano a rombare nel cervello e il sangue gli colava caldo sulla faccia.

Si drizzò in piedi faticosamente e andò verso il bagno. La voce, ora più pacata, riprese a esortarlo. Era così suadente che non poté fare a meno di girarsi, convinto di trovarsi a tu per tu con chi parlava. Non fu del tutto deluso, perché per qualche fuggevole momento gli parve di essere in una stanzetta priva di finestre con le pareti di un bianco uniforme. C’era una lu-ce forte e gelida e al centro del bagliore vide una faccia sorridente.

“Sono i tuoi sogni a farti soffrire,” gli ripeté, come poco prima. “Seppel-liscili, Ballard, e il dolore andrà via.”

Ballard piangeva come un bambino. Si vergognava di essere ripreso. Per nascondere le lacrime, abbassò la testa davanti al suo tutore.

“Fidati di noi,” intervenne un’altra voce. “Siamo tuoi amici.



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